
La protezione del popolo palestinese è diventata un’emergenza assoluta. A Gaza, dopo diverse settimane di tregua, sono ripresi i massacri di massa, seguiti da un assedio totale, da una carestia diffusa e dallo sfollamento forzato della popolazione. Sono almeno 53.000 i e le palestinesi uccis* a seguito delle operazioni militari israeliane. La Striscia di Gaza è devastata e ormai inabitabile. In Cisgiordania – compresa Gerusalemme Est – in diciannove mesi, oltre 1.500 attacchi dell’esercito e dei coloni hanno causato quasi 962 morti, 7.030 feriti palestinesi e più di 40.000 palestinesi sfollat* con la forza.
Mentre il popolo palestinese sta vivendo il periodo più buio della sua storia, il diritto internazionale riafferma la legittimità della sua lotta per la giustizia e l’autodeterminazione di fronte alla volontà di fronte alla volontà di cancellazione di cui è vittima. In conformità con il parere emesso dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIG), l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con il voto del 18 settembre 2024, ha adottato una risoluzione per chiedere a Israele il ritiro dal territorio palestinese occupato e lo smantellamento degli insediamenti entro il 18 settembre 2025.
La Francia e l’Europa devono quindi mantenere i loro impegni. Come si legge nella risoluzione dell’ONU, deve “promuovere, congiuntamente con altri Stati o separatamente, la realizzazione dei diritti del popolo palestinese all’autodeterminazione e astenersi dal mantenere relazioni contrattuali con Israele in tutte le situazioni in cui Israele sostiene di agire per conto dei palestinesi o in questioni che li riguardano”.
Ottant’anni fa sono state gettate le basi della giustizia internazionale con la creazione dell’ONU, e la sua Carta che ha posto le condizioni per la pace. Tre anni dopo, gli Stati membri hanno adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Celebriamo questo anniversario con il nostro solenne rifiuto a che la legge del più forte prevalga sul diritto internazionale in Palestina.
Il 3 dicembre 2024, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di organizzare una conferenza internazionale che si terrà dal 17 al 20 giugno 2025 a New York. La sua missione sarà quella di “esaminare l’attuazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite relative alla questione palestinese”.
Come preludio a questa conferenza internazionale sotto gli auspici delle Nazioni Unite, lanciamo solennemente un appello per la protezione del popolo palestinese e l’applicazione del diritto internazionale.
Noi, firmatari di questo appello, siamo convinti che sia l’applicazione del diritto internazionale a garantire la protezione del popolo palestinese e a permettergli di vivere finalmente in pace e sicurezza. Per questo motivo, chiediamo alla Francia di riconoscere lo Stato di Palestina nel quadro del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
Allo stesso modo, siamo convinti che solo la fine dell’occupazione e dell’oppressione del popolo palestinese consentiranno anche a Israele di conoscere la pace e la sicurezza. Chiediamo quindi alla Francia e agli Stati membri dell’Unione Europea di attuare senza indugio le misure previste dalla risoluzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 settembre 2024.
Elenco dei primi 55 firmatari
- Xavier Dolan, regista cinematografico
- Ken Loach, regista cinematografico
- Adèle Haenel, attrice
- Reda Kateb, attore
- Roger Waters, cantautore
- Blanche Gardin, attrice
- Swann Arlaud, attore
- Yvan Le Bolloc’h, attore
- Annie Ernaux, scrittrice
- Corinne Masiero, attrice
- Robert Guédiguian, regista cinematografico
- Ernest Pignon-Ernest, artista plastico
- Elias Sanbar, ex ambasciatore della Palestina presso l’UNESCO
- Edwy Plenel, giornalista
- Fabien Gay, giornalista, caporedattore di L’Humanité, senatore della Seine Saint-Denis
- Denis Sieffert, giornalista, direttore di Politis
- Denis Robert, regista
- Alain Gresh, giornalista, fondatore e direttore di Orient XXI
- Catherine Tricot, direttrice della rivista Regards
- Thomas Vescovi, cofondatore di Yaani
- Daniel Mermet, giornalista
- Rony Brauman, ex direttore di Medici senza frontiere
- Raphaël Pitti, medico di pronto soccorso
- Yanis Varoufakis, economista greco
- Marine Tondelier, segretaria nazionale degli Ecologisti
- Olivier Faure, deputato della Senna e Marna, primo segretario del Partito socialista
- Olivier Besancenot, portavoce del Nuovo partito anticapitalista
- Manuel Bompard, deputato delle Bocche del Rodano, coordinatore di La France insoumise
- Fabien Roussel, segretario nazionale del Partito comunista francese
- Aymeric Caron, deputato di Parigi, presidente di Révolution écologique pour le vivant
- Gisèle Jourda, senatrice, presidente del gruppo di amicizia Francia-Palestina al Senato
- Richard Ramos, deputato del Loiret, presidente del gruppo di amicizia Francia-Palestina all’Assemblea nazionale
- Clémentine Autain, deputata della Seine-Saint-Denis
- Thomas Portes, deputato della Seine-Saint-Denis
- Raymonde Poncet-Monge, senatrice del Rodano
- Elsa Faucillon, deputata dell’Hauts-de-Seine
- Johann Soufi, avvocato e procuratore, specializzato in diritto internazionale
- Monique Chemillier-Gendreau, professore emerito di diritto pubblico
- Ziad Majed, politologo, professore universitario e ricercatore
- François Dubuisson, professore di diritto internazionale all’Università libera di Bruxelles
- Agnès Levallois, vicepresidente dell’iReMMO
- Anne-Marie Eddé, professoressa emerita all’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne
- Bertrand Badie, professore emerito all’IEP di Parigi, ricercatore al CERI
- Didier Fassin, professore al Collège de France
- Sylvain Cypel, giornalista
- Pascal Boniface, geopolitologo
- Sophie Bessis, storica e giornalista, vicesegretaria generale della FIDH
- Sophie Binet, segretaria generale della CGT
- Caroline Chevé, segretaria generale della FSU
- Marylise Léon, segretaria generale della CFDT
- Nathalie Tehio, presidente della Ligue des Droits de l’Homme-LDH
- Pierre Stambul, portavoce dell’Unione ebraica francese per la pace
- Youlie Yamamoto, portavoce di ATTAC
- Anne Tuaillon, presidente dell’Associazione Francia Palestina Solidarietà-AFPS